25 ottobre 2011

Messaggio del papa ai giovani (...che integra il discorso avviato nel post precedente...)

Cari giovani!

Sono veramente lieto di essere con voi. Vi saluto tutti con grande affetto, con una preghiera speciale per chi vive situazioni di sofferenza, difficoltà e smarrimento.
Vorrei offrirvi alcuni pensieri che vi aiutino nella vostra crescita spirituale e nella vostra missione all’interno della Chiesa e nel mondo.

Il giovane del Vangelo chiede a Gesù: “Che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. Oggi non è facile parlare di realtà eterne, perché la mentalità del nostro tempo ci dice che non esiste nulla di definitivo: tutto muta, e anche molto velocemente. “Cambiare” è diventata, in molti casi, la parola d’ordine, l’esercizio più esaltante della libertà, e in questo modo anche voi giovani siete portati spesso a pensare che sia impossibile compiere scelte definitive, che impegnino per tutta la vita. Ma è questo il modo giusto di usare la libertà? E’ proprio vero che per essere felici dobbiamo accontentarci di piccole e fugaci gioie momentanee, le quali, una volta terminate, lasciano l’amarezza nel cuore? Cari giovani, non è questa la vera libertà, la felicità non si raggiunge così. Ognuno di noi è creato per compiere scelte definitive e irrevocabili, che danno senso pieno all’esistenza. Lo vediamo nella nostra vita: ogni esperienza bella, che ci colma di felicità, vorremmo che non avesse mai termine. Dio ci ha creato in vista del “per sempre”, ha posto nel cuore di ciascuno di noi il seme per una vita che realizzi qualcosa di bello e di grande. Abbiate il coraggio delle scelte definitive e vivetele con fedeltà! Il Signore potrà chiamarvi al matrimonio, al sacerdozio, alla vita consacrata, a un dono particolare di voi stessi: rispondetegli con generosità!

Nel dialogo con il giovane, che possedeva molte ricchezze, Gesù indica qual è la ricchezza più grande della vita: l’amore. Amore è il nome proprio di Dio. Nell’incontro con Cristo e nell’amore vicendevole sperimentiamo in noi la vita stessa di Dio. Non c'è nulla, quindi, di più grande per l'uomo, un essere mortale e limitato, che partecipare alla vita di amore di Dio. Oggi viviamo in un contesto culturale che non favorisce rapporti umani profondi e disinteressati, ma, al contrario, induce spesso a chiudersi in se stessi, all’individualismo, a lasciar prevalere l’egoismo che c’è nell’uomo. Ma il cuore di un giovane è per natura sensibile all’amore vero. Perciò mi rivolgo con grande fiducia a ciascuno di voi e vi dico: non è facile fare della vostra vita qualcosa di bello e di grande, è impegnativo, ma con Cristo tutto è possibile!

Nello sguardo di Gesù che fissa con amore il giovane, cogliamo tutto il desiderio di Dio di stare con noi, di esserci vicino. Sì, cari giovani, Gesù vuole essere vostro amico, vostro fratello nella vita, il maestro che vi indica la via da percorrere per giungere alla felicità.

Egli vi ama per quello che siete, nella vostra fragilità e debolezza, perché, toccati dal suo amore, possiate essere trasformati.

Vivete questo incontro con l'amore di Cristo in un forte rapporto personale con Lui; vivetelo nella Chiesa, anzitutto nei Sacramenti. Vivetelo nell’Eucaristia: Egli dona il suo Corpo e il suo Sangue per noi, per redimere i peccati dell’umanità, perché diventiamo una cosa sola con Lui, perché impariamo anche noi la logica del donarsi. Vivetelo nella Confessione, dove, offrendoci il suo perdono, Gesù ci accoglie con tutti i nostri limiti per darci un cuore nuovo, capace di amare come Lui. Imparate ad avere familiarità con la parola di Dio, a meditarla. Infine, sappiate incontrare l’amore di Cristo nella testimonianza di carità della Chiesa. 
(Papa Benedetto XVI)

24 ottobre 2011

Esistono i vampiri?


Questo è quello che pensa dei giovani il Vampiro. 
Forse qualche briciola di provocatoria verità c'è, nelle sue parole; ma, con la sua caratteristica cattiveria, ha chiaramente esagerato, per mettere i giovani in cattiva luce.

Gesù - o chi a Lui vuole rifarsi - si sarebbe espresso così? Sicuramente no! 
Quando il Giovane ricco gli chiese che fare per guadagnarsi la vita eterna, Gesù come prima cosa "lo guardò e gli volle bene": lo stette ad ascoltare con interesse, affetto, fiducia e speranza; acconsentì a perdere del tempo per lui. 
Poi gli fece la sua proposta: "Vendi quello che hai, dallo ai poveri, e seguimi". 
Il Giovane ricco se ne andò triste (d'altra parte, Gesù gli chiese una cosa grande!). Ma il suo cuore ne fu toccato. Chissà, magari più tardi ci ripensò, e seguì davvero Gesù...
In ogni caso, l'atteggiamento del Maestro non lo lasciò indifferente, e in qualche misura incise sulla sua esistenza.
Quanta differenza col Vampiro!

21 ottobre 2011

Pollice su!

Ecco alcune cose, o esempi di vita, che riteniamo positivi ed arricchenti:

  



 Assieme, possiamo scoprire molto altro.
Allora...
 ci vediamo ogni lunedì in Oratorio (ore 18.15)!

14 ottobre 2011