14 dicembre 2011

Occhiali per vederci

«Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo?»
(Lc 6, 39-42)


Se tu potessi indossare questi occhiali, la tua vita cambierebbe?

Se gli altri possedessero questi occhiali, cosa vedrebbero mentre guardano te?

01 dicembre 2011

Il "rascasuelos"

Cosa significa "avere un progetto di vita"?
Significa sapere chi siamo, a che punto siamo della nostra crescita... e sognare un futuro ancora migliore. Sognare con un progetto vuol dire dare spazio alla fantasia... e restare ben ancorati alla concretezza. Concretezza vuol dire unire la riflessione all'entusiasmo... volare alto, ma saper anche restare coi piedi ben piantati a terra. 
Per costruire un progetto di vita serio occorre confrontarsi con gli altri e coi valori in cui crediamo. Usare la nostra testa, ma senza rinunciare a consigli preziosi.

L'articolo che segue può essere una metafora del "progetto di vita".

È una delle megalopoli più grandi del pianeta: 24 milioni di abitanti, se si considera tutta la superficie periferica. Più che una ragnatela urbana, Città del Messico è un colorato e caotico groviglio di quartieri, appesantito da un traffico insostenibile. Nel centro storico non c’è più spazio: non si può costruire e nemmeno abbattere l’antico. Migliaia di palazzi sono protetti.
E siccome i grattacieli nella zona storica sono vietati, c’è chi ha pensato di ribaltare i fattori. Lo hanno ribattezzato “rascasuelos”, ovvero grattasuolo: un’altissima torre, ma a testa in giù, conficcata nella terra. Lo studio Bunker Arquitectura ha pensato che se è impossibile costruire verso l'alto, non così verso il basso. Così ha progettato una piramide rovesciata, che penetra nel sottosuolo di Città del Messico e che può essere abitata da un migliaio di persone. La localizzazione scelta per l'ipotetica costruzione non potrebbe essere più simbolica: lo Zócalo, la grande piazza su cui si affacciano gli edifici del potere politico e religioso, il Palacio Nacional, la Cattedrale, il Palazzo del Comune. La grande piazza non cambierebbe il suo aspetto, dato che la piramide penetrerebbe nel sottosuolo; semplicemente costituirebbe la base di 240 metri per 240, da cui la piramide rovesciata scenderebbe verso il basso; e avrebbe un pavimento trasparente, diventando così il grande pozzo di luce che porterà l'illuminazione naturale fino all'ultimo piano della piramide, 300 metri più in basso.
Intorno a questo pozzo di luce si svilupperanno, nei primi 10 piani, quelli più vicini al livello della terra, servizi e spazi culturali (la stazione della metropolitana, alcuni musei, un centro culturale per i resti archeologici di Tenochitlán che verranno sicuramente trovati durante i lavori, un centro commerciale). Più giù ancora ci saranno varie centinaia di appartamenti, dotati della luce naturale proveniente dal pozzo di luce e di tutti i servizi garantiti dalle moderne tecnologie. E, agli ultimi dei 65 piani, ci saranno gli spazi per gli uffici. Il grattasuolo sarà dotato anche di impianti per il trattamento delle acque e dei rifiuti; nel pozzo di luce centrale, numerosi giardini garantiranno il ricambio dell'aria.
L’origine del disegno, in fondo, è un pezzo di storia messicana. Più che un grattacielo rovesciato, infatti, si tratterebbe di una piramide ribaltata: una struttura architettonica cara alle antiche civiltà degli aztechi e dei maya. Ma i materiali scelti sarebbero gli stessi delle torri ultramoderne: vetro e acciaio.
Il Messico è un'area sismica e nella memoria dei messicani è ancora presente il devastante terremoto che ha colpito la capitale nel 1985. Una costruzione sotterranea di questo tipo sarebbe sicura per i suoi abitanti, in quanto la forma a piramide resiste meglio alle pressioni delle forze laterali: i muri laterali funzionano come blocchi per sostenere la carica.
La costruzione del grattasuolo richiederebbe 5 anni e un investimento di circa 550 milioni di euro.